Il silenzio di Apple sugli ipod touch esplosivi

Bruno Ruffili su Lastampa.it

Esplode un iPod Touch e la Apple, la casa produttrice, cerca di seppellire l’episodio, comprando il silenzio delle vittime. È successo a una famiglia di Liverpool, racconta il Times, a cui sarebbe stato offerto il rimborso del lettore scoppiato a patto che non si facesse mai parola dell’episodio con nessuno.
Ken Stanborough – papà di Ellie, 11 anni, proprietaria del lettore (nella foto accanto) – racconta che il mese scorso l’iPod ha cominciato a fare strani rumori. Quindi – dopo essere caduto – si è surriscaldato e esploso. Ken ha perciò contattato la Apple, chiedendo un rimborso per il prezzo dell’iPod, cioè 162 sterline.

L’azienda avrebbe risposto con una lettera in cui negava ogni responsabilità, ma offriva un rimborso, con la clausola che «accettandolo – si legge nella lettera – si accettava anche di tenere segreti i termini e l’esistenza di tale accordo»,altrimenti la Apple sarebbe stata autorizzata a avviare azioni legali nei confronti della famiglia Stanborough per non aver rispettato i termini di un contratto. «Era una lettera inquietante – dice Stanborough – Se ne avessimo parlato ci avrebbero portato in tribunale. Era scioccante. Non volevamo i danni, volevamo solo i nostri soldi». Mr Stanborough si è quindi rifiutato di firmare, definenendo l’accordo «sconvolgente». «Se un giorno qualcuno della famiglia dovesse inavvertitamente parlare dell’accaduto, la Apple ci potrebbe fare causa».

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Le donne che ci propinano, le donne che amiamo

Miriam Mafai su Repubblica Ma le donne italiane sono davvero tutte, o nella loro maggioranza, disponibili a questa subalternità al desiderio maschile? Io non lo credo. Penso, al contrario, che in maggioranza le donne italiane stiano da tempo perseguendo un’altra strada. Quella della propria realizzazione come individui liberi e responsabili, attraverso una faticosa combinazione tra … Leggi tutto

La Stampa a un euro e venti centesimi

Il direttore Calabresi annuncia l’aumento del giornale in edicola a 1.20 Euro Da domani mattina La Stampa cambierà il suo prezzo e costerà venti centesimi di più (1,20 euro). E’ sempre spiacevole annunciare un aumento, soprattutto per chi come me è direttore da meno di cento giorni e sta cercando di dimostrarvi passione e attenzione. … Leggi tutto

Too big to fail

Dadospia rilancia un articolo di Giovanni Pons su Repubblica sul caso Zunino

Le difficoltà in cui versa il gruppo Risanamento e le modalità con cui l´imprenditore Luigi Zunino è riuscito a far crescere in maniera sproporzionata la sua creatura sono ora al centro di molte discussioni. Qualcuno non si spiega come Zunino stia riuscendo a salvarsi mantenendo una quota cospicua di azioni in portafoglio. Altri si domandano come mai non vengano in qualche modo perseguiti i banchieri che hanno elargito con così tanta generosità i finanziamenti a Risanamento.

In effetti entrambe le questioni meriterebbero una spiegazione e la possibile partenza di un´inchiesta da parte della procura potrebbe far luce sulla vicenda. Bisognerebbe chiarire se Zunino ha potuto contare su alcuni rapporti privilegiati con alcuni banchieri e se oggi può vantare, sotto qualsiasi forma, strumenti di pressione che gli permettano di mantenere un ruolo di azionista che non dovrebbe spettargli.

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Le notizie un tanto al chilo modello e-commerce

Luca De Biase segnala che Ap ha rilasciato il suo sistema per far pagare le notizie a chi le vuole ripubblicare. Il sistema prevede che l’utente scelga la notizia che vuole pubblicare, definisca in che contesto andrà a pubblicarla e successivamente decida come vuole pagarla. Un po’ come coprare un mp3 o un video su … Leggi tutto

Corri in edicola …

Via Massimo Mantellini e il Giornalaio L’idea dell’editore Riffeser Monti di perseguire legalmente la lettura dei quotidiani nei bar così da aumentare il numero di copie vendute in edicola è una grande idea. Al vaglio anche l’ipotesi di stipendiare un energumeno dislocato davanti alle rivendite che prima colpisce i passanti allo stomaco e poi sussurra: … Leggi tutto

Orgoglio digitale

C’erano gli anni della new economy e tutto quello che era legato ad internet pareva oro colato i digitali irridevano gli analogici. Esistevano pochi nativi digitali. ma esistevano già. Successe però che Gruppi di esaltati digitali pensarono di cambiare il mondo in pochi giorni cercando in questo modo di accreditarsi a padroni virtuali del mondo. … Leggi tutto

Buone idee: il liceo economico

Via Lavoce.info Nasce il liceo di scienze umane, all’interno del quale si potranno avviare sezioni a indirizzo economico-sociale. Un progetto da sostenere. A patto che si riesca a dare una maggiore identità al nuovo indirizzo, che per il momento è soffocato in una pletora di insegnamenti non caratterizzanti. Si tratta comunque di un’occasione d’oro per … Leggi tutto

La facitura del browser: la fine di Netscape e l’inizio di Mozilla

Il passaggio critico della storia di Netscape con il lancio di Mozilla l’apertura del codice del browser e la cessione a Aol. Il video è online e scaricabile In honor of the release of Firefox 3.0, I’m offering up a video that documented its very beginning in 1998 — the first open-source release of Netscape’s … Leggi tutto

Nuovi atttacchi IBM contro Davide Barillari

Via Trackback: la storia  ricorda sempre più il caso di Pier Luigi Tolardo Davide Bellari, sindacalista dell’IBM Milano, ha avuto una sanzione disciplinare per aver criticato l’azienda presso la quale lavora sul popolare Facebook, utilizzandolo peraltro da un personal computer aziendale durante il normale orario di lavoro. Nell’azienda l’uso di Facebook è consentito per contattare … Leggi tutto

D’Addario show a Parigi

Via Repubblica

“Et voilà la première dame d’Italie”. Sarà l’allestimento cafonal, un po’ “mutande pazze” e un po’ commedia ruspante. Sarà che siamo nella capitale del burlesque e che i mai teneri (con noi) cugini d’Oltralpe — di fronte alle nostre vicende diciamo politiche — se la ridono alla grande. Sarà che con Parigi invasa da 50 mila testimoni di Geova anche l’ultimo spettacolino dove sia prevista una qualche frivola evasione sarebbe il benvenuto (figuriamoci il tanto atteso escort-party). Sarà tutto questo e molto altro ancora ma sta di fatto che quando alle undici e mezza della sera sul palco del leggendario “Globo” appare lei, Patrizia D’Addario, tra il pubblico c’è qualcuno che non lascia cadere la palla. E ce la tira addosso: “Voilà la première dame d’Italie”. Eccola la first lady italiana.

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