I giudici amministrativi hanno confermato, con una seconda bocciatura, che il concorso da ricercatore all’Iriti di Torino, l’ex Istituto di ricerca sull’ingegneria delle telecomunicazioni e dell’informazione, oggi Ieiit, era «pilotato». Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso con il quale il Cnr (il Consiglio nazionale delle ricerche di cui lo Ieiit fa parte) e il ministero dell’Università volevano ribaltare la sentenza di aprile con cui il Tar Piemonte aveva annullato il concorso per «manifesta illogicità e macroscopica irragionevolezza» nelle valutazioni dei candidati.
Una decisione pesante per il mondo accademico, considerato che la commissione del concorso bacchettata dai giudici di primo grado era presieduta da un docente di chiara fama e personaggio eminente nel mondo dell’università e della ricerca come Rodolfo Zich, ex rettore del Politecnico di Torino.La vicenda del concorso è complessa e si trascina ormai da 9 anni. I posti disponibili erano due, i candidati tre. Tra questi Luigi Giubbolini, giovane ingegnere laureato al Politecnico di Torino e dipendente dell’Iriti da una decina di anni. Presidente della commissione avrebbe dovuto essere Corrado Cugiani, all’epoca direttore dell’Iriti. Tra Giubbolini e il docente, però, poco prima del concorso c’erano stati degli screzi. Alla fine Cugiani si era dimesso lasciando il posto a un collega. Al concorso Giubbolini non arrivò a sostenere l’orale. Fece però ricorso al Tar sostenendo che il nuovo presidente non aveva i titoli per ricoprire l’incarico. E vinse.
A quel punto la commissione avrebbe dovuto essere cambiata, ma venne rinominato solo il presidente incompatibile. Al suo posto arrivò Rodolfo Zich. La nuova valutazione di Giubbolini, sulla base della stessa documentazione, fu addirittura inferiore rispetto alla prima. Il giovane ricercatore ne aveva già il sospetto, tanto da rivolgersi di nuovo al Tar.
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