C’è chi passa ore davanti alla tv o su un libro, sperando che prima o poi la palpebra inizi a calare. E chi, svegliandosi di soprassalto nel cuore della notte, non riesce più ad addormentarsi e si riduce ad aspettare l’alba navigando online. Piuttosto che saltare di sito in sito, forse sarebbe meglio affidarsi ad uno dei tanti percorsi di aiuto psicologico per insonni che stanno prendendo piede su Internet.
Due studi scientifici recenti hanno confermato la validità dei programmi psicoterapeutici per chi soffre di insonnia. Che questo approccio sia da preferire all’assunzione prolungata di farmaci è ormai cosa risaputa. È meno nota, invece, l’esistenza di terapie altrettanto efficaci che possono essere svolte interamente online. Il più famoso di questi programmi si chiama SHUTi ed è stato realizzato da ricercatori dell’Università della Virginia.
Si tratta di un percorso guidato di nove settimane, durante le quali il paziente viene adeguatamente formato ad una corretta gestione del sonno (attraverso schede esplicative e giochi interattivi), “smontando” molti dei luoghi comuni che spesso ossessionano l’insonne-tipo. Ad esempio, che bisogna per forza riposare otto ore per sentirsi bene. O che, se si è stanchi, è giusto andare a letto presto: sbagliato, meglio rispettare la regolarità. Contemporaneamente, il paziente è invitato a tenere un diario in cui riporta i dati salienti della giornata (alimentazione, esercizi svolti, ore di veglia). In base alle informazioni acquisite, il programma calcola le ore di sonno che dovrebbe dormire per stare bene.
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