Dieci euro per un decoder «standard» rigorosamente cinese, centottanta per uno «tarocco», che ha già la predisposizione per vedere (senza pagare) un anno di canali criptati. Il mercato del vero-falso-taroccato varca anche la frontiera del digitale terrestre; per entrare nel nuovo mondo ai margini della legalità basta superare la soglia della Duchesca.
Per adesso il mondo dei venditori non è ancora pienamente attrezzato: «Cerchi decoder? Vieni a settembre, non è ancora il momento giusto». Anche i più forniti sono in difficoltà. È ancora tempo di (poche) autoradio, di telefoni cellulari e videocamere digitali: da mettere in vendita con fare circospetto, sempre con il pericolo del «pacco» dietro l’angolo. Ma la piazza si sta organizzando per l’avvento ufficiale della nuova tecnologia in Campania. Un rivenditore paziente spiega che gli ordini sono partiti a fine giugno ma il «materiale» arriverà solo alla fine di agosto. Quindi le bancarelle saranno pronte all’assalto del digitale terrestre solo alla fine delle vacanze.
Il mercato «ufficiale», quello che consegna scontrini fiscali, lascia spazio al mercato parallelo quando si imboccano i vicoli di piazzetta Mancini e della Maddalena. Ragazzi abbronzati cercano di capire qual è l’obiettivo del cliente e provano a soddisfarlo. Ammiccano tra scarpe firmate, magliette di marca, dvd porno e cellulari, poi propongono un affare di quelli imperdibili: un decoder «taroccato» e già predisposto per vedere gratuitamente per un anno i programmi a pagamento. L’apparecchio, che comprende anche l’attivazione del «trucco» illegale, costa 180 euro, ma bisogna sbrigarsi perché quando si avvicinerà il momento del passaggio al digitale terrestre, i prezzi schizzeranno in alto e l’affare non sarà più disponibile. L’oggetto viene mostrato in funzione: miracolosamente mostra tutti i canali possibili. Ma nell’aria c’è puzza di scartiloffio…