C’erano gli anni della new economy e tutto quello che era legato ad internet pareva oro colato i digitali irridevano gli analogici. Esistevano pochi nativi digitali. ma esistevano già. Successe però che Gruppi di esaltati digitali pensarono di cambiare il mondo in pochi giorni cercando in questo modo di accreditarsi a padroni virtuali del mondo. Poi la bolla scoppiò e il mondo degli analogici cercò di ribadire la sua egemonia acclamando con fantozziani “merdacce” i digitali in parte decaduti.
C’è voluta tutta la cocciutaggine e tutta la convinzione dei digitali che ci ha creduto per andare avanti. Il lavoro è stato lungo Ma nel frattempo le cose sono cambiate. Il vento del cambiamento è diventato uno tsunami.
In molti sistemi economici effettivamente aperti e dinamici le cose si sono evolute più in fretta. In un paese meno dinamico, più conservatore e conservativo i tempi sono stati più lenti, ma mentre molti analogici speravano che il mondo stesse cambiando, questo era di già di fatto cambiato.
Oramai un mondo di analogici sta dissolvendosi. I peggiori digitali stanno cercando con mezzi e mezzucci di ogni tipo di mantenere lo status quo. Il loro sforzo conservativo può durare per un po’, ma il tempo oramai scandisce la fine.
I digitali devono riprendere a manifestare il loro orgoglio digtale per aver seguito un percorso tortuoso e difficile de essere riusciti a cambiare il mondo.