Via Trackback: la storia ricorda sempre più il caso di Pier Luigi Tolardo
Davide Bellari, sindacalista dell’IBM Milano, ha avuto una sanzione disciplinare per aver criticato l’azienda presso la quale lavora sul popolare Facebook, utilizzandolo peraltro da un personal computer aziendale durante il normale orario di lavoro. Nell’azienda l’uso di Facebook è consentito per contattare gratuitamente i clienti e per la diffusione dell’immagine aziendale.
Il delegato è accusato di irregolarità lavorativa a causa di un presunto illecito nell’utilizzo del social network, presunto in quanto non pare siano mai state fornite linee guida circa il suo impiego. Sarebbe dunque bastato semplicemente approfittare della situazione per emettere una circolare per regolamentare l’utilizzo di Internet.
Secondo il sindacato tale punizione sarebbe riconducibile alla denuncia, effettuata dal Barillari, sul fatto che nonostante i numerosi licenziamenti effettuati sul personale di tutte le sue filiali, la IBM continua a regalare viaggi premio ai manager ed alle loro famiglie, penalizzando quella che è l’immagine aziendale nel collettivo.
L’accusa quindi è principalmente impernata sul fatto di aver contribuito negativamente alla reputazione aziendale, gettando discredito su tutta l’attuale amministrazione. Tale evento ha contribuito notevolmente ad accrescere le polemiche sui social network e su quali informazioni siano lecite pubblicare.
Caro Vittorio,
ma dove hai saputo che “Nell’azienda l’uso di Facebook è consentito”?
Dove sarebbero avvenuti i licenziamenti? In IBM Italia? Sei sicuro?
Secondo quale sindacato “tale punizione sarebbe riconducibile alla denuncia, effettuata dal Barillari”?
“L’accusa quindi è principalmente impernata sul fatto di aver contribuito negativamente alla reputazione aziendale”: hai letto il provvedimento disciplinare?
Sei sicuro che non esistano “linee guida aziendali” sull’uso di internet e dei social network?
Oppure questa è una delle tante “notizie al chilo”?
Fare attività sindacale, durante il normale orario di lavoro e con gli strumenti aziendali senza prendere permesso sindacale mi pare sufficiente per una contestazione, che il personaggio non solo non ha smentito ma ha rivendicato!
Questi avventurismi senza senso e senza scopo non solo non scalfiscono minimamente l’azienda ma sono molto dannosi per l’immagine e la serietà del sindacato e infine per i lavoratori stessi.
Saluti,
un lavoratore
non sono avventurismi senza senso, ma quanto realmente avvenuto. I 10000 licenziamenti ci sono stati in IBM Usa, l’utilizzo di facebook e’ piu’ che tollerato ed esistono linee guida interne sul blogging ed e’ chiaro che i 2 (DUE) provvedimenti disciplinari sono riconducibili all’attivita’ sindacale che ha dato troppo fastidio. Non solo all’azienda ma anche al sindacato IBM, che e’ noto per immobilismo e appiattimento sulle posizioni aziendali. I lavoratori hanno sostenuto Davide e la protesta contro gli sprechi dei managers (centinaia di firme su facebook)…ora Davide paga per il suo ruolo di rappresentante sindacale. Abbandonato dal sindacato IBM che se ne lava le mani.