“Et voilà la première dame d’Italie”. Sarà l’allestimento cafonal, un po’ “mutande pazze” e un po’ commedia ruspante. Sarà che siamo nella capitale del burlesque e che i mai teneri (con noi) cugini d’Oltralpe — di fronte alle nostre vicende diciamo politiche — se la ridono alla grande. Sarà che con Parigi invasa da 50 mila testimoni di Geova anche l’ultimo spettacolino dove sia prevista una qualche frivola evasione sarebbe il benvenuto (figuriamoci il tanto atteso escort-party). Sarà tutto questo e molto altro ancora ma sta di fatto che quando alle undici e mezza della sera sul palco del leggendario “Globo” appare lei, Patrizia D’Addario, tra il pubblico c’è qualcuno che non lascia cadere la palla. E ce la tira addosso: “Voilà la première dame d’Italie”. Eccola la first lady italiana.
“Buonasera a tutti”, dice Patty sotto lo sguardo di Mimmo, il cugino-manager che la accompagna in giro in questa tourné europea tra locali e televisioni. Per Patrizia è la prima uscita pubblica dopo lo Scandalo. “Dopo due mesi di reclusione voglio ricominciare la mia vita”, racconta, il sorriso largo, il trucco che le esalta gli occhi. In un’intervista con El Mundo confessa di aver fatto la la escort “perché mio padre è morto suicidandosi». E aggiunge: «A Berlusconi anche dopo quello che è successo auguro tutto il bene di questo mondo, non odio nessuno ma mi ha deluso: una persona così potente, che mi aveva fatto una promessa per una cosa importante a cui tenevo moltissimo…». E ancora: «Non mi sto vendicando, sto solo dicendo la verità, se fossi stata zitta avrei guadagnato molto ma molto di più». E in una intervista alla inglese Bbc conferma che dopo il suo incontro con il premier le era stata offerta attraverso Giampaolo Tarantini una candidatura alle europee. Proposta ritirata quando Veronica Lario fece esplodere il caso veline.