La repressione contro Pier Luigi Tolardo

Mario Adinolfi su Europaquotidiano Fino a che punto un blogger può spingersi a criticare on line la propria azienda? Negli Usa ci sono già stati casi di grandi aziende che stilano severe policy su cosa può e non può scrivere sul proprio blog un dipendente e c’è stato già qualche caso di licenziamento per chi … Leggi tutto

Anche noi stiamo con Boccadirosa

Via lastampa.it

Siamo due medici che operano da alcuni lustri alle Molinette ovvero «nel paesino di Sant’Ilario» dove (l’infermiera) Boccadirosa «mette l’amore sopra ogni cosa», come recita il testo della canzone di De André.

Abbiamo letto, sconcertati e stupiti, gli articoli pubblicati da La Stampa in merito alle sedicenti «escort» ospedaliere. Sconcertati perché amareggia il fatto che un’operatore sanitario di elevata professionalità si debba arrangiare, vendendo il proprio corpo, per arrotondare lo stipendio, stupiti perché, come nel paesino descritto dal cantautore genovese, le reazioni ufficiali siano state quelle classiche di chi vive in un luogo dove l’ipocrisia regna sovrana.

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Quattro pensieri su Google OS

Sul lancio di Google Os si sono lette non poco strampalate da molti commentatori italiani che scrivono di tencologia ma che forse non vivono la tecnologia.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Google ha annunciato che lancerà a fine anno un sistema operativo open source basato su Linux incentrato su Chrome e orientato prevalentemente per i netbook, i piccoli, leggeri, economici laptop nati sulla scia dei capostipi eeepc di Asus. Google sta cercando accordi con i produttori di hardware per distribuire Google Os.

C’è qualcosa di nuovo nell’atteggiamento di Google. Di solito Google non fa annunci di lungo periodo come altri tipo Microsoft del tipo: “fra 6 mesi lanceremo …”. Google realizza e poi annuncia, al massimo mette una beta semi perpetua sul prodotto, ma parte subito.

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IIl NYT ragiona sul far pagare 5$ al mese per l’accesso al sito

Via Bloomberg

New York Times Co. said in a survey of print subscribers that it’s considering a $5 monthly fee for access to its namesake newspaper’s Web site.

Times Co. also asked whether subscribers would be willing to pay a discounted fee of $2.50 a month for access to the site, in the poll confirmed today by Catherine Mathis, a company spokeswoman. Nytimes.com, the most visited among newspapers’ sites, is currently free.

Times Co. is contemplating additional sources of revenue as marketers slow spending on the Internet. Ad sales at the publisher’s sites, also including about.com and boston.com, fell 8 percent and 3.5 percent in the first quarter and fourth quarter of 2008 respectively. They gained 6.5 percent last year.

“The question here for consumers is the psychological barrier of now paying when you were getting it for free before, and you’re going to lose some readers as a result,” said Ken Doctor, an analyst at Outsell Inc. in Burlingame, California. “The New York Times will also have to evaluate what this means for ad rates as they lose readers.”

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