E’ stato notificato a Zopa il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che, su indicazione di Banca d’Italia, ha cancellato Zopa dall’elenco degli intermediari finanziari ex art. 106. Come conseguenza immediata Zopa ha sospeso la trattazione di nuovi prestiti e l’ingresso di nuovi Prestatori.
A Zopa Banca d’Italia ha contestato di aver fatto raccolta del risparmio e non semplice intermediazione di pagamenti a causa della giacenza sul Conto Prestatori Zopa del denaro in attesa di uscire in prestito.
Maurizio Sella, a.d. di Zopa.it, ha commentato “Siamo molto sorpresi da questa decisione che ci sembra dovuta unicamente a valutazioni di carattere tecnico-giuridico sul funzionamento della piattaforma, a fronte delle quali peraltro avevamo proposto una soluzione definitiva. Abbiamo sempre collaborato con Banca d’Italia, fin dalla fase di progettazione di un’iniziativa sicuramente non codificata. Nel gennaio 2008 abbiamo iniziato ad operare dopo avere ricevuto l’ok dell’Ufficio Italiano Cambi e da quel momento Zopa è stato un grande successo, soprattutto in un momento storico in cui il credit crunch escludeva intere fasce sociali dall’accesso al credito. Ci siamo attivati per tutelare la nostra posizione e la community in tutte le sedi e in tutti i modi che ci saranno consentiti, confido in un rapido rientro alla normalità.”
Zopa è nata nel Marzo del 2005 nel Regno Unito dove opera con un modello simile a quello di Zopa.it e dove conta 300mila iscritti e in cui più di 40mila persone sono arrivati a scambiarsi prestiti per 47 milioni di sterline. In Italia la crescente sfiducia verso banche e finanziarie, alimentata ulteriormente dal credit crunch, ha portato molti cittadini ad avvicinarsi a Zopa.it come forma alternativa di finanza personale: sono infatti più di 40mila gli italiani iscritti alla community e in un anno e mezzo 5mila persone si sono prestate direttamente online più di 7milioni di euro (per l’esattezza 7.156.340 €, dato aggiornato al 10/07/2009). Zopa.it si attesta così oggi al terzo posto nella classifica europea delle community di social lending, dietro ai cugini inglesi di Zopa.com (partiti nel 2005) e ai tedeschi di Smava.de (partiti nel 2007).