Questa volta non è stata colpa di una notizia in esclusiva. E neanche di dichiarazioni «scottanti». Ma, a provocare molta tensione tra i giornalisti, è stata la coda per ricevere il kit regalo, durante il G8 dell’Aquila. Una distribuzione difficile che ha acceso gli animi dei centinaia di cronisti, provenienti da tutto il mondo, causata dalla ressa davanti al gazebo. Per riportare la calma è dovuta intervenire la Guardia di Finanza, minacciando la chiusura dello stand.
«Tu ora stai in fila, ci resti, non mi sorpassi, altrimenti ti faccio ricordare questo G8», ha detto un giornalista italiano a un altro collega. E in un attimo si è accesa la tensione al villaggio della stampa. Allo stand distribuiscono kit regalo, con zainetto-maglietta-orologio ricordo del vertice. L’assalto ha messo a dura prova l’organizzazione del vertice, tanto da costringerli a chiamare le fiamme gialle che hanno riportato la calma con una minaccia. «Fermi tutti, così fermiamo la distribuzione degli zainetti», hanno detto i finanzieri. Un momento di pausa, poi la distribuzione (e il caos) sono riprese.
1 commento su “Mossi da una non comune pulsione professionale”
I commenti sono chiusi.
solo per dire: ma perché dovremmo pagare noi contribuenti per il regalo ai giornalisti, già così ben pagati, trattati e soprattutto tutelati, specie i collaboratori? Ma perché?;)