Continuano in Iran gli scontri. Sia reali, in piazze purtroppo insanguinate, sia dentro il social web (Twitter sopra tutto, in special modo per la sua integrazione con la telefonia mobile) – di fatto l’unico canale, più o meno aperto o aperto a intermittenza, attraverso cui fuoriescono notizie e informazioni di quello che sta accadendo nella repubblica islamica dopo le contestate elezioni presidenziali iraniane che hanno visto la vittoria di Ahmadinejad. È in corso sui social media una sorta di battaglia per la definizione del “frame informativo” e del contesto: e gli attori in gioco sono molti, dai testimoni/citizen journalists ai media tradizionali (ormai pochi rimasti), da chi fuori dall’Iran aiuta tecnicamente o rilanciando i contenuti, alla controinformazione dei governi. Ne abbiamo parlato una settimana fa con Giuseppe Tempestini, ne continuiamo a parlare con Luca Alagna, conosciuto come Ezekiel, consulente per i media digitali dal lontano ‘95, che da qualche settimana cura un canale di copertura sulle social news in entrata e in uscita dall’Iran: green revolution.