Vittime del digitale: la pellicola Kodacrome

Via Corriere.it

Ma a partire dal prossimo autunno la leggendaria pellicola Kodachrome andrà in pensione, ultima vittima illustre della rivoluzione digitale della fotografia. A darne l’annuncio è stato lo stesso colosso fotografico americano di Rochester, nello Stato di New York, che ha deciso di ritirarla dal commercio visto che oggi nessuno la compra più.

«Negli ultimi anni le vendite si sono ridotte in modo significativo, i fotografi prediligono la fotografia digitale », spiega la Kodak in un comunicato ufficiale, precisando che «le vendite della pellicola rappresentano ormai meno dell’1% del fatturato del gruppo». Mary Jane Hellyar, direttore generale uscente della divisione di film e intrattenimento di Kodak, ha commentato la scelta riconoscendo che, di fatto, la pellicola «è diventata davvero una sorta di icona» e che dunque la decisione di interrompere la produzione di Kodachrome, «vista la sua storia, è stata sicuramente difficile». Secondo gli addetti ai lavori è la fine di un’era.

La scomparsa di Kodachrome segnala la morte del rullino, perché è la più brillante, vivida e chiara di tutte le pellicole, l’unica che riesce a dare colori ricchissimi e quasi irreali, non sostituibili da alcuna tecnica digitale. Kodachrome è da sempre sinonimo dei grandi «street photographer» quali William Eggleston, Henri Cartier- Bresson, Robert Frank e Alfred Eisenstaedt ma anche degli home movies casalinghi realizzati in super8 dalle famiglie di mezzo mondo. Ma nella nuova era digitale anche i rullini fotografici sono destinati a diventare reliquie del passato, alla stregua del telefono rotativo, delle macchine da scrivere e dei 45 giri.