‘’Per sfuggire all’ emorragia di lettori, al calo delle inserzioni pubblicitarie e al probabile declino – rileva Fotografia&Informazione -, Newsweek ha deciso anzitutto di ridurre i costi: tagliando 160 persone dello staff, che ora ne conta solo 400, e riducendo il numero di pagine di circa un terzo, passando da 90 a 60, ma soprattutto scommettendo su un nuovo posizionamento di mercato e ridisegnando completamente il giornale. L’idea degli editor John Meacham (dell’edizione americana) e Fareed Zakaria (di quella internazionale) è quella di puntare più sulla qualità del dibattito politico culturale rispetto alla varietà delle notizie tipiche di un magazine omnicomprensivo che spazia dalla politica alle news, dallo spettacolo, ai viaggi e alle curiosità”.
”L’obiettivo – prosegue Della Bella – è quello di intercettare un pubblico di fascia alta, ricalcando il modello di successo dell’Economist, che, pur portando a un’ulteriore riduzione delle copie vendute – si prevede di scendere a 1,5 milioni entro il 2010 – potrebbe essere più interessante per gli inserzionisti pubblicitari. In un momento di grave difficoltà Newsweek prova a reagire facendo un salto in avanti, prendendo atto della “settimanalizzazione” dei quotidiani, conseguenza della rete e della pervasività delle breaking news, e di conseguenza “mensilizzandosi”, rinunciando a inseguire tutte le notizie e focalizzandosi su pochi temi, approfonditi con reportage, opinioni, analisi, servizi fotografici. Se questa formula avrà successo offrirà una via d’uscita a diversi news magazine in crisi di idententità’’.