Compie cinquant’anni quella che fu il primo computer interamente progettato e realizzato in Italia: la Cep, Calcolatrice elettronica pisana. Un mix di valvole e transistor grande come un campo da tennis e alto come un frigorifero, capace di fare 70mila addizioni al secondo grazie a una memoria di 8k (l’equivalente di un breve documento di testo), realizzata a mano con piccoli anelli di ferrite. Lavorava 24 ore su 24, divorando chilometri di nastri di carta, e per verificarne il funzionamento si doveva ricorrere a un robusto martello.
Per festeggiare lo storico compleanno, Consiglio nazionale delle ricerche e Università di Pisa organizzano l’11 e il 12 giugno una sessione di dibattiti e convegni intitolata “Pisa, culla dell’Informatica: mezzo secolo dopo la CEP e l’Olivetti di Barbaricina”, che partirà giovedì, dalle 9 alle 18, nell’Area della Ricerca Cnr di Pisa (via Moruzzi, 1). Il secondo appuntamento è per venerdì, dalle 9 alle 13, al Museo degli strumenti per il calcolo (via Pisano, 25) dove la Cep è esposta al pubblico. Sarà l’occasione per ascoltare dalla viva voce di alcuni dei protagonisti dell’epoca le testimonianze di quella straordinaria avventura e, al contempo, dibattere sulle prospettive dell’informatica del futuro. Ingresso libero previa iscrizione sul sito www.cep.cnr.it dove è anche disponibile il programma dettagliato.