Ma adesso tutto questo si potrà evitare, grazie a una formula matematica messa a punto dagli scienziati di Google: ribattezzato “l’algoritmo dello scontento”, è un calcolo che, incrociando un gran numero di dati personali, permette a un’azienda di individuare i dipendenti insoddisfatti che pensano di licenziarsi.
Anzi, secondo i suoi inventori l’algoritmo è in grado di individuare lo scontento ancor prima che questo si materializzi con chiarezza nella mente del dipendente, cioè prima che il manager o l’ingegnere se ne renda conto. Prima che le aziende di mezzo mondo si attacchino al telefono, o meglio a internet, per ordinare un simile programma, in grado di rivoluzionare la gestione delle cosiddette “risorse umane”, c’è da segnalare un piccolo, forse temporaneo problema: inventato dalla Google, l’algoritmo per il momento resta segreto, e la società del più potente motore di ricerca del web non manifesta, per ora, l’intenzione di condividerlo con altre imprese, ossia di commercializzarlo.