La foto su Facebook, tratta da un precoce e memorabile book da modella, è sparita insieme al suo nome, al profilo, a tutto il resto. La casa di via Libertà è disabitata da alcune ore. E la voce maschile, sbrigativa, che arriva infine a sera, al cellulare dopo numerosi tentativi, spezza via ogni richiesta di chiarimento: “Dimenticate Noemi”.
Impossibile, dopo che la notizia della separazione dei coniugi Berlusconi ha fatto il giro del mondo, incrociare di nuovo il sorriso compiaciuto di quella madre, Anna Palumbo. E, soprattutto, riascoltare nella sua spavalda franchezza la diciottenne Noemi, che chiama papi il suo eccellente invitato. Ora non è solo la teenager di un’amicizia che doveva restare segreta, ma di certo “l’ultima goccia” di amaro che ha spinto la signora Veronica Lario a chiedere il divorzio dal premier. Anche se l’intera cittadina ormai si interroga su quella famiglia così “modesta”, e si spartisce le due tesi. Figlia segreta? Pupilla ambiziosa?
Da Portici, Noemi Letizia e sua madre sono andate via ieri mattina. Il papà Benedetto già da tempo non risulta più residente in casa con loro. Chissà se è un caso che proprio quell’uomo, che si fa chiamare Elio forse anche per rimuovere un passato anch’esso pesante tra inchieste giudiziarie e incontri sbagliati, fosse anche l’unico, dopo la rivelazione di “Repubblica” sulla notte del premier a Casoria, a condividere la delusione di Veronica: “La signora Lario? Ha fatto il suo dovere, ha mostrato di essere una gran donna e una grande mamma, ancora una volta”, ci disse. Poi pregò il cronista di non scriverlo, in assenza della moglie,
Oggi presenterò una denuncia contro Facebook al presidente dell’Autorità garante dei dati personali, il professor Francesco Pizzetti. Con il mio legale sto valutando di ripetere l’iniziativa con l’autorità per le Comunicazioni. Cos’è successo? Nulla di nuovo, purtroppo, non sono che uno dei tanti cui Facebook ha cancellato l’account senza alcun “warning” o avviso preventivo: centinaia di messaggi personali, decine di testi e foto, 859 contatti. Il tutto senza dare spiegazioni, senza dirmi il motivo del provvedimento. Ho perciò deciso di fare di questa vicenda il terreno di una battaglia non personale ma di diritto. Non si tratta di riavere indietro le mie poche carabattole digitali.
RI-UPDATE: ricompare l’account di Facebook di Zambardino
Aggiornamento ore 7 del 5 maggio 2009: Oggi replicherò ai commenti espressi qui e faremo il punto dell’iniziativa lanciata ieri sulle “regole di governo” di Facebook. Intanto sulla vicenda account disabilitato/riattivato è arrivata in nottata una comunicazione del sistema. Ancora in inglese e un po’ fragilina: ma ne parleremo più tardi.
Aggiornamento ore 19,30 del 4 maggio 2009: senza alcuna comunicazione, Facebook ha riattivato l’account di cui si parla in questo post. Nessuna comunicazione venerdì mattina all’atto dell’eliminazione, nessun avviso adesso. Ma sono passate dieci ore dall’uscita di questo testo che ha avuto una discreta eco nella rete. In California è mattina, si è ricominciato a lavorare e qualcuno ha segnalato… Possiamo dipendere dai week end di Palo Alto?
La questione posta – quella della trasparenza del servizio – resta tutta intera e andrà discussa con le authority competenti, se i loro responsabili lo riterranno opportuno e proprio per la loro funzione. Secondo me, ve n’è materia.
Domani, una ricostruzione di tutta la vicenda e una risposta ai molti e importanti commenti che ci sono stati qui e in rete – più una testimonianza di un disabilitato meno fortunato di me. O forse con un altoparlante più debole del mio. Perché anche i software odono le urla, no?
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