La conclusione è che oggi non è immaginabile che la diffusione su internet, da sola, possa sostenere finanziariamente la produzione di informazione giornalistica di grandi redazioni con centinaia di giornalisti, come le Monde o il Figaro.
Una strategia di sopravvivenza si delinea forse nella diversificazione delle aziende giornalistiche su internet, analoga a quella che ha disegnato il Figaro, che raccoglie ad esempio dei siti di piccoli annunci o di commercio online. C’ è il rischio però di una diluizione, e di una perdita di valore, del marchio e dell’ identità della testata quando abbandona il suo « mestiere di base ». E poi pone, fra l’ altro, anche delle questioni serie rispetto al posto dei giornalisti in questo dispositivo e alla deontologia.
La mappa della febbre suina nel mondo
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