Incredibile la storia di Pino Maniaci che lotta ogni giorno contro la mafia e viene rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione di giornalista.
Iniziare a combattere seriamente l’abusivismo nei giornali è cosa fondamentale.
Prendere in giro le persone e strumentalizzare situazioni è un’altra cosa.
Il direttore dell’emittente televisiva «Telejato» di Partinico (Palermo), Pino Maniaci, è stato rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione di giornalista. La «citazione diretta» è stata disposta dal pubblico ministero di Palermo Paoletta Caltabellotta.
Il processo è stato fissato davanti al giudice monocratico di Partinico l’8 maggio prossimo. Secondo l’accusa, Maniaci, «con più condotte, poste in essere in tempi diversi ed in esecuzione del medesimo disegno criminoso», avrebbe esercitato abusivamente l’attività di giornalista in assenza della speciale abilitazione dello Stato, conducendo ogni giorno il tg di Telejato, la tv più volte minacciata, querelata e contestata da boss e notabili della zona di Partinico. Difatti Maniaci può «vantare» oltre 200 querele che gli aveva fatto l’imprenditrice Antonina Bertolino, titolare della distilleria omonima con sede nel suo paese. Maniaci, che è assistito dall’avvocato Bartolomeo Parrino, non ha mai voluto prendere il tesserino di giornalista pubblicista. L’anno scorso era stato minacciato da un figlio di un boss della famiglia dei Vitale, detti «Fardazza», da lui più volte criticati e attaccati durante i telegiornali.
«Tutto nasce da una denuncia anonima fatta in realtà da un collega invidioso della mia popolarità. Non è la prima volta che mi trovo sotto processo per esercizio abusivo della professione. A luglio sono stato assolto dalla stessa accusa. Chiarirò tutto anche questa volta». Così Pino Maniaci ha commentato la notizia del suo rinvio a giudizio per esercizio abusivo della professione. «Produrrò la sentenza che mi ha già scagionato», ha aggiunto Maniaci, che ha precisato che il direttore della tv locale è Riccardo Orioles. «In occasione dell’ultima intimidazione – ha proseguito – il presidente nazionale dell’Unci mi ha dato la tessera onoraria dell’associazione. Questo vorrà pur dire qualcosa». Maniaci, infine, ha spiegato che non ha mai chiesto l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti «per mancanza di tempo».
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