Cronaca soggettiva del maxi blackout che ha tolto la corrente elettrica a tutta Italia e ha fatto diventare indispensabili gli strumenti dei nomadi informatici …e dei campeggiatori
Ore 5.30 di domenica 29 settembre 2003. Mi sveglio nella notte, probabilmente è il freddo che dà una sferzata al mio corpo e lo desta dal torpore notturno. Sono nella mia casa in campagna a una quarantina di chilometri da Torino. Apro gli occhi e non vedo letteralmente nulla. Niente di niente: buio totale. Non siamo più culturalmente abituati a trovarci nel buio più assoluto in aree urbanizzate. Ce lo possiamo aspettare in montagna, uscendo nella notte da un rifugio, oppure in mare aperto su una barca a vela, ma con l’inquinamento luminoso in cui viviamo abbiamo sempre qualche luce diffusa o qualche led degli elettrodomestici a ricordarci che la corrente elettrica esiste.
Che succede? Che strano! Mi alzo. Il buio è effettivamente totale: apro le persiane e fuori l’illuminazione pubblica e ogni altra luce possibile, non offrono il loro rassicurante alone luminoso. Quello che mi stupisce è che non si vedono neanche all’orizzonte luci diffuse dei dintorni: a sud il Monferrato, a est Biellese e Vercellese, a nord Canavese e Valle d’Aosta, a ovest Torino e dintorni che di solito forniscono aloni luminosi nel cielo. Forse sto ancora sognando? Accendo il cellulare per farmi luce. Cerco una candela, ne trovo solo una alla citronella contro le zanzare, fa ottima luce lo stesso ed è anche profumata.
Sembra che sia tutto morto intorno. Un buio totale e un silenzio spettrale. Neanche un’automobile rassicurante sulla strada. Che faccio? Cerco nel palmare il numero della stazione dei carabinieri più vicina per capire se il fenomeno è locale oppure no. Ovviamente, non lo trovo. Non ho nessun problema reale, ma sono curioso di capire perché l’energia elettrica è sparita. Viene in mente il clamoroso blackout capitato a metà agosto in Nord America, ma a suo tempo eravamo stati rassicurati: “in Italia non può capitare”. OK, diamoci al “fai da te”: prendo la macchina per andare a farmi un giro e capire che succede. Ovviamente, c’è il piccolo particolare che il cancello della villetta ha l’apertura elettrica. Occorre cercare le istruzioni per aprirlo manualmente. Troppo complicato, ritorniamo in casa.