La necessità televisiva di essere belli porta berlusconi a modificare il codice penale rendendo vittime di stupro, e quindi tutelabili per il reato, solo le belle, per le brutte pare sia possibile un trattamento diverso.
«Anche in uno Stato il più militarizzato e poliziesco possibile, una cosa del genere può sempre capitare – ha detto il premier – . Non è che si può pensare di mettere in campo una forza tale, dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze, credo che non ce la faremo mai»
Il vero problema è un altro…ma ovviamente c’è chi preferisce parlare di quello che dice Berlusconi, rigirandoselo a piacimento!Il problema sono gli stupri e non lo scontro tra Veltroni e Berlusconi su una frase per quanto quella frase possa essere stupida e ambigua. Ma i titoli dei giornali sono questi: Repubblica:”Stupri, battuta di Berlusconi accende lo scontro con Veltroni” – Corriere: Berlusconi sugli stupri, gaffe e polemiche. Come sempre in Italia si preferisce parlare del di tutto meno che dei problemi reali,si preferisce parlare delle discussioni su un problema e non del problema.
condivido il fatto che il problema siano gli stupri e la necessita di trovare un modo per migliorare la difesa delle donne.
Ma Belusconi dovrebbe trovare un modo per evitare certe uscite che deifnire infelici e’ troppo riduttivo …
Concorso sul fatto che Berlusconi dovrebbe trovare un modo per non dire stupidaggini come ci ha abituato da tempo, ma io contesto il fatto che in quegli ormai inutili fogli che escono tutti i giorni e che chiamiamo quotidiani, dove scrive gente che si fa chiamare “giornalista” senza esserlo (almeno il 70% del totale), pensano a pubblicare i discorsi che degli pseudo politici fanno su una frase di uno pseudo presidente del consiglio, il tutto mentre una ragazza è disperata per uno stupro e mentre altre ragazze corrono lo stesso rischio.
Se i giornali devono commentare qualcosa, che si limitino a commentare i fatti e le esternazioni degne di nota del premier, le altre fesserie le lascino a chi ama chiacchierare al bar sapendo che l’unica cosa che può fare è quella.