Via Corriere.it
L’erede di Anna Politkovskaya è stata uccisa in un agguato insieme a un avvocato icona della lotta per i diritti civili in Cecenia. Anastasia Baburova, venticinquenne praticante della Novaya Gazeta, è morta nell’ospedale in cui era stata portata con una ferita d’arma da fuoco alla testa.
Secondo la polizia è rimasta vittima di un attentato il cui vero obiettivo era Stanislav Markelov, l’avvocato trentaquattrenne che si era battuto contro il rilascio anticipato del colonnello Yuri Budanov, l’ufficiale più alto in grado a essere condannato per crimini di guerra da un tribunale russo.
Markelov aveva appena finito di parlare con i giornalisti quando un sicario gli ha sparato alla nuca e ha poi fatto fuoco contro la giovane giornalista, autrice di numerosi reportage sul crescente razzismo e ultranazionalismo in Russia. Nel processo contro il colonnello Budanov, Markelov aveva rappresentato la famiglia di Elza Kungayeva, una diciottenne cecena stuprata e uccisa da un gruppo di soldati russi.
Nel 2000 l’ufficiale era stato arrestato, incriminato per il delitto e condannato a 10 anni, ma giovedì scorso era tornato in libertà nonostante la campagna condotta dall’avvocato contro il rilascio. L’uccisione di Elza era diventata il simbolo degli abusi commessi in Cecenia dalle truppe russe e la liberazione del colonnello era stata accolta con un’ondata di proteste. Il padre dell ragazza, minacciato di morte, è costretto all’esilio in Norvegia.