Via Lorenzo C
In attesa di potersi sedere prima o poi sulla poltrona del rinascente Ministero del Turismo, Michela Vittoria Brambilla è tutto un fermento di accordi, comitati, osservatori e conferenze stampa.
Nei primi giorni dell’anno ha firmato, davanti alle telecamere e con stretta di mano degna degli accordi di Oslo o del patto per il disarmo atomico, due fondamentali “protocolli di intesa” con il ministro Frattini e il sottosegretario Adolfo Urso.
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aggiornamento del pomeriggio: pare che oggi B&B (Brunetta e Brambilla) abbiano trovato il tempo di trovarsi e di firmare un documento di 7 paginette scarse, dove in sostanza dicono: del portale se ne occupa la Brambilla e intanto le diamo 10 milioni di euro. Ah sì, fanno anche un comitato. Ma quello non si nega più a nessuno.
…e quello con la Germini?
Non sono rimasto affatto sconcertato dalle dichiarazioni (“Libero” del 17 gennaio 2009, articolo di Benedetta Vitetta) da parte del futuro Ministro del Turismo Michela Brambilla in merito alla denuncia che l’Italia debba giocarsi la carta del turismo per uscire dalla crisi economica in atto. Ben detto, ma peccato che queste rivelazioni andavano pensate ed attuate molto prima e cioè all’inizio della scorsa stagione estiva, quando infatti (aprile 2008) le elencavo più volte tramite e-mail alla medesima, rivelando che il turismo era l’unica forma per la ripresa economica della nazione perché, in odore di evidenti cali produttivi mondiali, necessitava di immediate priorità da attuare, anche se con differenti soluzioni, come fatto da altre nazioni durante le loro recessioni economiche o presunte tali.
Accennando alle problematiche richiedevo un colloquio per elencarle ma, ahimè o forse ahiloro, nonostante l’invio cartaceo anche a persone più altolocate, queste giacciono inascoltate malgrado fossi un responsabile del turismo dello stesso partito.
Che dire; probabilmente un anno perso con qualche centinaio di milioni di euro in meno nelle entrate erariali, qualche miliardo di euro in meno nelle aziende che vivono di turismo e la prima non certo felice posizione, per ramo aziendale, come tasso di posti vacanti secondo recentissimi dati Istat. Complimenti!
Continuando nella lettura delle dichiarazioni del Sottosegretario c’è la brillante idea di collegare la scuola alberghiera con le imprese. Caspita! Ma anche in questo caso la nozione è datata 16 anni or sono, (allora non ero nessuno, come adesso) e scaturita, nel momento dell’abrogazione del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, per mantenere almeno un controllo omogeneo nazionale. Ma come sempre, anche questo consiglio, descritto nei dettagli rimase inascoltato; mentre la storia di questa non ottemperanza purtroppo la sappiamo.
Poco più di un anno fa, data del mio ingresso nel partito e illudendomi di poter dare un aiuto professionale, ho ripreso questo studio colloquiando con i Presidi di alcune delle migliori scuole alberghiere italiane ed europee mentre ho inviato dei miei ex collaboratori turistici presso alcune di quelle mondiali. Il risultato è stato così notevole che l’ho proposto prontamente in un colloquio personale al nuovo Presidente Confindustria di Genova Ing. Giovanni Calvini come urgenza per la nostra città o regione ma non ho naturalmente saputo più nulla. Recentemente, durante lo studio della Commissione turismo da esporre agli stati generali di Varazze (PDL) il 12/13 dicembre 2008, data delle mie ovvie dimissioni dal partito, ho esposto questa necessità con il risultato che non è stata neanche inserita nella relazione.
Adesso forse verrà finalmente presa in esame e mentre auguro che non debbano passare altri 16 anni per l’attuazione, spero sia organizzata con un solo studio di principi senza che subentrino i soliti cambiamenti di percorso o fantastiche opinioni da parte di quei professionisti del turismo che ben conosco e che hanno prodotto quei risultati che ben abbiamo sperimentato. La strada per l’attuazione è una sola ed è intersecante.
Aspetto nuove importanti rivelazioni dal Sottosegretario e dal suo seguito; chissà magari saranno veramente quelle nuove?