Via Bodegones
Secondo Michael Roizen, geriatra alla Cleveland Clinic, per ogni anno passato alla Casa Bianca l’orologio biologico corre a velocità doppia. Così, tra quattro anni, Barack Obama apparirà, come in una serie di foto pubblicate dalla CNN, invecchiato di otto anni. Non conta che il presidente eletto sia democratico o repubblicano, sia stato un atleta oppure sia un fumatore: dopo il secondo mandato sarà inesorabilmente più vecchio di sedici anni.
Abituati invece all’adagio che fa “il potere logora chi non ce l’ha”, a noi invece non rimane che constatare come l’assenza di logorio della nostra classe politica, che non cambia mai, deve per forza essere la conseguenza di un ambito status di privilegiati.
Altri mestieri, altri incerti. Anche il lavoro di scienziato ha i suoi rischi. Almeno a certi livelli. Secondo uno studio di Matthew Rablen e Andrew Oswald, i non vincitori del Premio Nobel avrebbero un’aspettativa media di vita più corta di due anni. L’attesa, anno dopo anno, del sospirato premio, nuoce alla salute. E’ un po’ quel che racconta Frank Wilczek, fisico delle particelle e Nobel , che sta scrivendo per il grande pubblico la storia di un misterioso omicidio nei laboratori tra Harvard e il MIT : un team di fisici, due uomini e due donne, che scoprono la materia oscura. A loro è distinato il Nobel, ma le regole dell’Accademia Reale Svedese delle Scienze prevedono che il premio sia assegnato a non più di tre persone.