Che blog e blogosfera italica in particolare abbiano dei problemi e non siano un mondo perfetto si è parlato con spirito autocritico su questo blog, ma che la rampogna arrivi dal Giornale è decisamente incongruo
Essi vengono vantati come luoghi d’espressione ideale e comunicazione: nessun elogio insomma gli è risparmiato. A me invece paiono luoghi di frustrazione e sciatteria, nei quali bisognerebbe io credo vergognarsi di scrivere, e certo non inorgoglirsi di averli creati. Invece c’è tutto un culturame e persino il senso comune a elogiarli, a vedere in essi una forma superiore di informazione e democrazia. Ma quelli che valgono qualcosa sono pochi siti a pagamento nei quali si limitano o si cooptano i partecipanti. Gli altri, la maggioranza, invece amplificano solo dei luoghi comuni e non erudiscono in alcun modo. Infatti chi abbia un qualunque mestiere e lo sappia davvero lo vede subito: sui blog si parla di tutto, ma sapendo ben poco, e informando ancor meno. Il loro fine è in effetti un altro: assecondare qualche frasetta, alla quale l’insulto serve da sfogo e surroga svogliatamente pensieri assenti. E peggio ancora: si sente in questo mai firmarsi col suo vero nome di chi invia messaggi una caduta ulteriore. Sia chi sia, impiegato o signora snob, arrabbiati di destra o sinistra, studenti o professorini: tutti costoro scrivono al riparo dell’anonimato cose che mai si direbbero in faccia. Altra diseducazione.
non so, forse mi sarei preoccupato di più se dal Giornale fosse venuta qualche osservazione intelligente… invece così è quasi rassicurante :)
Mi sembra un discorso un poco cretino.
Francamente le critiche sono fondate e per ognuna delle critiche potrei elencare un certo numero di blog per le quali sono adatte, ma l’idea di vedere e criticare i blog nel loro insieme è di una stupidità disarmante.
Sarebbe come giudicare i giornali mettendo sullo stesso piano Il sole 24 ore, il bollettino della parrocchia di san Romualdo e la rivista per lo scambio di copia!
Concordo comunque con il commento precedente!
dadda
Ciao Vittorio, ti rispondo con la stessa frase scritta sul blog di Emanuele:
Ho un’altra ipotesi. Non avendo argomenti a disposizione, o temendo una crisi di popolarità, essendo lui un economista, e sapendo che esistono milioni di blog, ha solo trovato il modo di farsi pubblicità. Scrivere un articolo per far arrabbiare i blogger, così tantissimi si indigneranno, lo linkeranno nei propri post (perchè noi blogger siamo educati e linkiamo le fonti, con link veri che rimandano alla pagina) e così il suo nome diventerà conosciuto da molti ed il suo articolo super letto, e il giornale per cui scrive penserà che ha scritto un “gran pezzo”, molto letto.
Per questo motivo, io lo ignoro e non gli dedico nessun articolo. Ho cose più interessanti di cui parlare nel mio blog :))
è un pensiero confuso, è un uomo confuso. si può intuire cosa intendesse. ma cade nello stesso errore che addebita alla generalità dei blog: di fatto, tutte le critiche si possono comodamente ribaltare sui concetti espressi da questo uomo in poche righe