Giovanni Cerutti su Lastampa.it
Ed eccoli tutti qui, in testa al binario 7 da un quarto d’ora, tutti fermi nell’attesa, chi con la macchinetta fotografica già pronta, chi con il biglietto elettronico in mano. Chi per caso, chi per scelta, chi per voglia, sono i pionieri della Freccia Rossa, i debuttanti dell’Alta Velocità, i primi viaggiatori pronti al brivido di un Roma Termini-Milano Centrale in 3 ore e mezzo senza fermate.
Sono pronti, ma il supertreno dov’è? «E’ qui che vi aspetta», dice l’addetta con il foulard rosso. Quello? Questo qui con la scritta Milano-Napoli sulla prima carrozza? Non è possibile. E’ un treno vecchio. Tutti fermi al binario 7. Non ci sono autorità, questo è il primo viaggio normale di gente normale. E allora succede che il signor Paolo, 71 anni, impermeabile bianco come il codino di capelli che sbuca dal basco blu, si avvicini alla signorina con il foulard con un fare piuttosto seccato: «Io so’ venuto qui per il treno rosso, cos’è questa ferraglia?», e va a strapazzare con il pugno la carrozza ferma. E invece è proprio così, spente le luminarie dell’inaugurazione la Freccia Rossa parte grigia. Via le macchinette fotografiche, adesso tutti sul treno 9510. Tranne il signor Paolo: «Che mi frega del viaggio, io lo volevo solo vedè».