Paolo Griseri su Repubblica porta buone nuove per il caso della sede Motorola torinese
E’ ufficiale: il centro Motorola di Torino interessa alla Telit, la società triestina di telecomunicazioni di cui è presidente Chicco Testa. La particolare attenzione, spiega Testa, nasce dalla qualità del personale improvvisamente abbandonato dalla Motorola al suo destino: 370 ingegneri specializzati in telecomunicazioni. Gli incontri sono iniziati nelle scorse settimane e proseguiranno. Si arriverà alla vendita? “Stiamo trattando – rivela Testa – ed è prematuro, al momento, fare previsioni. Entro gennaio arriverà la decisione”.
La vicenda della Motorola aveva fatto indignare il sindaco di Torino. Non tanto per l’ improvvisa decisione di chiudere, quanto per la scelta di farlo senza preavviso dopo aver pompato indirettamente quasi dieci milioni di euro dalle casse pubbliche sotto forma di sovvenzioni e aiuti di diverso genere. «Se non si risolve la questione, giuro che mi incateno davanti all’ azienda», aveva detto nelle scorse settimane Sergio Chiamparino suscitando scalpore a livello nazionale. Ora l’ ipotesi Telit sembra essere in grado di risolvere il problema. Chicco Testa, già presidente di Legambiente prima di diventare numero uno di Enel e oggi della stessa Telit e di Roma Metropolitane, appare intenzionato ad approfondire la trattativa.
Signor Testa, riuscirà a evitare che il sindaco di Torino si incateni ai cancelli della Motorola? «Non so se ci riuscirò. Certo, di questi tempi, capisco che i sindaci delle grandi città siano tentati di incatenarsi a questa o a quella fabbrica. La situazione economica complessiva, e quella delle casse delle pubbliche amministrazioni in particolare, non è rosea».
Telit è dunque interessata a rilevare il Centro ricerche Motorola di Torino? «Non nego che stiamo valutando il dossier con un certo interesse. Per questo abbiamo avuto incontri già nelle scorse settimane e altri ne avremo prossimamente». Qual è la caratteristica della Motorola di Torino che per voi è più interessante? «Certamente la qualità del personale. Il fatto di avere a disposizione quasi 400 ingegneri molto specializzati è importante per un’ azienda come Telit che fa del software e delle produzioni nel settore delle telecomunicazioni una delle sue missioni. Credo che se la trattativa dovesse concludersi positivamente, faremo di tutto per valorizzare questa ricchezza».
Lei crede che la trattativa possa concludersi positivamente? «Mah, non sono tempi facili per nessuno. Le difficoltà del mercato ci sono per tutti e in questo periodo non è semplice lanciarsi in operazione di acquisizione. Vedremo dopo aver valutato con attenzione il dossier». Secondo lei quanto tempo ci vorrà per conoscere l’ esito della trattativa? «Direi che entro gennaio dovremo arrivare a una decisione in un senso o nell’ altro»
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