Una vita senza futuro, senza progetti. Del resto, chi si può permettere dei progetti, quando non puoi comprare un mobile a rate o fare un mutuo per la casa? Sei appesa al nulla”. Giovanna, quarantenne, precaria all’ufficio cassa di un ospedale abruzzese, campa da dodici anni di proroghe di tre, sei mesi del contratto: il presente le offre molto poco. Ma è molto, molto meglio del futuro, che è diventato un incubo.
L’incubo della tagliola: “Il contratto scade a fine gennaio. Chi sa cosa succederà? Io ho paura”. Gianluca, 29 anni, laureato in Scienze della comunicazione, tre anni nel call center di una grande azienda, il contratto l’ha già perso. Scade a fine dicembre e sa già che non glielo rinnoveranno. “Cosa faccio? Torno dai miei. Non ne ho nessuna voglia e la sento come una sconfitta. Ma non posso stare in mezzo alla strada. E poi? Boh. Ho provato a chiedere in giro, ma i miei amici stanno come me”.
1 commento su “Vittime predestinate”
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Ti auguro e mi auguro un 2009 decisamente migliore del 2008.
Ciao a presto,
Paolo Borrello