Anche il VHS ci ha lasciato. Dopo più di trent’anni di onorato servizio le care videocassette sono da considerare oramai merce d’antiquariato. La marcia funebre all’ultimo contenitore casalingo di film su nastro scatolato è stata suonata da Ray Kluger, boss californiano della Distribution Video-Audio. «Siamo arrivati all’ultimo Natale. Ero rimasto l’ultimo in America a comprare e vendere videocassette e ho finito», ha detto, dopo che era partita l’ultima ordinazione dall’unico impianto di distribuzione ancora attivo a Palm Harbor in Florida. E ha sentenziato: «Quel che rimane in magazzino, lo regalo o lo butto».
Non si versino lacrime, era arrivata la sua ora. Il VHS non ha veramente più ragione d’esistere, ancora per qualche tempo gli inguaribili conservatori continueranno a farsi ingolfare qualche scaffale con quegli inutili sarcofaghi di plastica misura 19X10 centimetri, decisamente erano troppi per quelle due orette di visione in playback su un nastro fragile e deteriorabile.