Letterine natalizie giornalistiche

Simona Fossati Via Barbiere della Sera

typewriterCari colleghi contrattualizzati, bisogna essere realisti: è inutile che cediate i vostri diritti, le vostre tutele, i vostri scatti di anzianità. L’editore comunque vi espellerà perché all’esterno preme una valanga di manovalanza disposta a tutto, disposta a sottoscrivere patti di qualsiasi genere, che in altri tempi si sarebbero chiamati “leonini”, colleghi che non sono in grado di far valere da soli i loro diritti perché ricattabili. La difesa dei giornalisti che collaborano con le redazioni può e deve essere il dovere del nostro sindacato, a partire dai CdR.

Il sindacato deve intervenire con forza prima che sia troppo tardi, inserendo regole che definiscano i rapporti fra giornalisti liberi professionisti ed editori, un tariffario che determini compensi giusti e professionali. Principi inderogabili contenuti nel documento consegnato al segretario della FNSI Franco Siddi durante la Commissione Contratto. Noi liberi professionisti non vogliamo essere contrattualizzati. Vogliamo però regole certe che ci permettano di raggiungere una retribuzione sicura e dignitosa.

Lo strumento è la costituzione di un mercato del lavoro fuori dalle redazioni forte sia dal punto di vista delle tutele (e cioè la certezza dei pagamenti) sia dal punto di vista economico. A pari lavoro deve corrispondere pari compenso, i giornalisti freelance, per scelta o indotti dal mercato, devono essere retribuiti come i giornalisti contrattualizzati. Tanto costa una pagina, un servizio, realizzati da un contrattualizzato, tanto deve essere pagata una pagina, un servizio, realizzati da un lavoratore autonomo.

Solo così si potrà evitare l’espulsione dei contrattualizzati. Ora gli editori possono utilizzare una massa di lavoratori a bassissimo costo, senza tutele, senza compensi certi e professionali. Come si fa a impedirglielo? Garantendo tutele e compensi equi ai non contrattualizzati. Non si tratta di contrattualizzarli, ma applicare regole certe

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