Trovo molto divertente Facebook, ma a volte non lo trovo “umano”, anche se è pieno di umanità, sensazioni, stati d’animo, emozioni, ricordi, …
Non è “umano” sapere cosa fanno e cosa pensano decine di amici che non vedi e non senti da oltre 10 o 15 anni.
Non è “normale” sapere cosa fanno e cosa pensano centinaia di “amici” (a volte sconosciuti) ogni volta che ti colleghi.
Non è sensato dire a centinaia di “amici” (a volte sconosciuti) cosa cazzo stai facendo in ogni preciso istante della tua giornata.Il concetto di “normalità” viene stravolto. Quello di “umanità” pure.
Siamo sicuri di quello che stiamo facendo?
2 commenti su “Facebook non è umano”
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Non umano, dunque, è sapere cosa fanno gli sportivi, gli attori, i tecnorati, i blogger, i grandi fratellini…
Forse è un po’ un reality show dei tuoi riferimenti un po’ meno anonimi, avere una televisione sempre accesa sul tuo grande fratello a cui fai un’attenzione minima ma che ti tiene compagnia.
Ma forse questo, come avrebbe detto Nietzsche, è decisamente “umano, troppo umano”.
Che c’è di umano nello stare in questo ufficio se non la sensazione di stare a condividere questo tempo con altri più o meno vicini.
Questo stare in ufficio è disumanamente “troppo umano”.
In attesa dell’ultra-uomo accontentiamoci di un Zarathustra ubriaco.
“Facebook sta diventando peggio, o più utile, fate voi, di ‘Carramba che sorpresa’ e ‘Stranamore’ messi assieme. È una torbida melassa dove si mischiano sentimenti, nostalgia, morbosità, narcisismo, presenzialismo. Il sapore, però, non è male”
Status update e relativo commento di un mio amico su Facebook che non vedevo e non sentivo da oltre 15 anni.
A mio parere una definizione azzeccatissima!