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E’ passata qualche settimana dal dissequestro del sito di The Pirate Bay, oscurato ad agosto su istanza delle case discografiche; venerdì scorso il Tribunale del Riesame di Bergamo ha depositato le motivazioni. Tali motivazioni sono da oggi disponibili online grazie al Circolo dei giuristi telematici che pazientemente hanno ricopiato la sentenza del Tribunale e l’hanno resa disponibile al grande pubblico di Internet.
Ecco le prime impressioni “a caldo” dell’avvocato Daniele Minotti, che ha seguito tutta la vicenda: “L’annullamento non è conseguito ad un “cavillo” (problemi di avviso al difensore) che era stato denunciato dai difensori (e che poteva anche essere un validissimo motivo, senza, però, andare al vero nocciolo della vicenda)”.
Prosegue Minotti: “Il riesame di Bergamo ha ritenuto che sussista il “fumus” del reato contestato, cioè una sorta di “indizio” (dico così per evitare il legalese troppo stretto) che, eventualmente, in futuro potrà diventare prova. Gli stessi giudici, però, dicono che quell’inibizione (che, poi, come sappiamo è stato anche un redirect…) non rientra nello schema del sequestro preventivo – misura cautelare reale; insomma, è una misura sui generis che, in quanto non tassativamente prevista, non può essere applicata”.