via LSDI
Dura la vita dei giornalisti digitali ! Una delle classiche discriminazioni fra coloro che lavorano per testate cartacee, radiofoniche o televisive e quelli che si occupano di internet riguarda l’accredito agli eventi sempre tortuoso e complesso per i giornalisti digitali.
Un esempio: le policy di accredito al Salone del Gusto di Torino così recitano:
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I siti web potranno richiedere l’accredito solo se risultano registrati in qualità di testata giornalistica. Il Direttore del sito può chiedere l’accredito di una sola persona presentando una lettera d’incarico, su carta intestata e firmata in modo leggibile dal direttore e allegando copia della registrazione del sito.
Un redattore digitale può essere accreditato alla manifestazione di Torino solamente se
– E’ iscritto all’ordine dei giornalisti
– Il suo sito è una testata giornalistica registrata
– E’ il più veloce della redazione perchè solo il primo con lettera d’incarico della redazione può essere accreditato
Con queste condizioni di accesso non potranno mai entrare come giornalisti al Salone del Gusto i redattori dei maggiori portali italiani che quasi sempre non hanno un direttore riesponsabile dato che non sono testate registrate.
Sembrano davvero delle forche caudine eccessive per i redattori digitali proprio nei giorni in cui Ordine dei Giornalisti e FNSI chiariscono che non esistono tipologie diverse di giornalisti e in cui il giornalismo on-line invade tutti i campi ed è diffusissimo nel mondo del cibo e del vino.