Un interessante “numero” informatico-politico del Sindaco di Torino
La vicenda ricorda una vecchia storiella di paese. Quella della disputa tra due «partiti» che si dividono l’opinione di un piccolo borgo di campagna, uso a dirimere i contrasti ricorrendo a un vecchio saggio. I capi delle fazioni avverse, dopo le solite contumelie reciproche, domandano all’arbitro della contesa chi abbia ragione. E la risposta suona beffarda: «Avete torto tutte e due».
L’apologo sembra attagliarsi perfettamente all’ultima baruffa torinese, legata a una gaffe informatica del sindaco. I fatti, per chi non li conoscesse ancora, sono abbastanza semplici da riassumere. Sergio Chiamparino decide di presentare un documento che illustri le linee fondamentali del programma per l’ultimo triennio della sua amministrazione.
Quando il progetto viene distribuito ai membri della giunta e, poi, a tutti i politici locali, si scopre facilmente che le otto pagine provengono da un pc dello studio Benessia, il più potente avvocato della città subalpina. È proprio Angelo Benessia che il sindaco fortemente ha voluto a capo della Compagnia di San Paolo, il più grande azionista della bicefala banca Intesa-Sanpaolo. È sempre al suo studio che è affidata la consulenza per l’ipotesi di un altro matrimonio chiacchierato tra Torino e Milano, quello delle relative aziende di trasporto locale, il Gtt e la Atm. Ed è proprio il ruolo di «eminenza grigia» nella città subalpina ad attirare le critiche di una eterodirezione del destino torinese da parte dei soliti «poteri forti».
Immagine tanto vaga, quanto spesso utile a spiegare sbrigativamente quello che non si capisce. Insomma, la gaffe informatica di Chiamparino sarebbe la prova di questa «eterodirezione» sulle scelte torinesi. Il sindaco reagisce con veemenza. Rivendica la sua amicizia con Benessia, ammette di avergli mandato il suo progetto per un parere. Arriva al punto di manifestarsi «orgoglioso», perchè un avvocato di tale prestigio sia stato disposto a fornirgli una consulenza «a gratis».