Via Scene Digitali
Google è nato esattamente dieci anni fa, a Menlo Park. A dieci anni di distanza nulla potrebbe essere più significativo che il lancio del Google Chrome Project. E’ il “progetto tutto”: un programma guscio, conchiglia, nel quale ci sarà spazio per tutto ciò che fa la nostra vita quotidiana a contatto con la rete. Obiettivo? Catturare tutto il tempo di vita degli utenti, tutta l’attenzione che oggi si disperde tra un giornale e il computer, tra la radio e il computer, e all’interno della rete, tra una ricerca su Google e un programma microsoft per guardare i risultati della ricerca stessa.
Il conto alla rovescia per un nuovo sistema operativo – Il conto alla rovescia che separa gli utenti dal download di Chrome non segna l’inizio di una nuova “guerra dei browser”, di cui non importa a nessuno. Significa invece la realizzazione di un vecchio sogno, che per alcuni è stata visione e per altri incubo: rendere invisibile, fluido, armonico l’ambiente della rete, un atmosfera nella quale le applicazioni, cioè i programmi, si aprono e vivono senza alcun bisogno di “cambiar canale” in continuazione. In altre parole, fare del browser il nuovo sistema operativo. E’ per questo che l’autorevole TechChrunch scrive: “Non prendete lucciole per lanterne: qui non si tratta di far concorrenza a Internet Explorer o a Firefox. Qui c’è vero e proprio odio per Windows”. Eppure…