Via Mimmo Candito
Il settimanale Panorama ha annunciato la pubblicazione di alcune intercettazioni su Prodi, quando era premier, che avrebbero mostrato un uso a fini di favori privati del potere che egli aveva (ma su queste intercettazioni il magistrato aveva già detto che non vi era alcuna rilevanza penale, e allora da molti si è segnalato che Panorama è propietà di Berlusconi e che certe scelte editoriali – il settimanale ci ha montato su la copertina – magari non erano estranei gli interessi dell’editore). Subito, Berlusconi ha fatto sapere dalla sua vacanza di essere “solidale” con il suo ex-avversario e ha riproposto la necessità di una legge che blocchi la pubblicazione delle intercettazioni.
Si potrebbe dire che era una “solidarietà pelosa”, che tendeva a mettere sullo stesso piano “tutte” le intercettazioni, quali che fossero i loro contenuti, mentre noi sappiamo che da parte del mondo dei media si distingue nel merito.
A tamburo battente è arrivato però lo sganciamento di Prodi dall’abbraccio soffocante di Berlusconi: pubblicate tutto – ha detto il fondatore dell’Ulivo – pubblicate tutto, non ho nulla da temere, io. Segnalo che l’Unione Cronisti Italiani, che si batte duramente per il principio della legittimità della pubblicazione delle intercetazioni, quando non contrastino con gli obblighi di legge, ha fatto sapere per bocca del suo presidente, Guido Columba, di apprezzare molto il comportamento di Prodi.
Come dire: Berlusconi non cerchi di coprirsi con Prodi per la propria battaglia di interessi personali venduti come interessi generali.
In Israele il Primo Ministro si è dimesso per una sola indagine a suo carico. In Italia il Primo Ministro ottiene di intervenire sulla legge che anche di recente ha permesso di incriminarlo. Si potrebbero fare altri esempi analoghi di paesi anglosassoni, USA, UK, che nei fatti, dominano il mondo. E’ così difficle identificare delle correlazioni di causa effetto? Non è palese che fottere il prossimo oltre una certa soglia si ritorce contro il bene collettivo?