Ora, invece, nel rutilante mondo dei blog e degli accrocchi sociali 2.0 si pretende di rompere i coglioni prima, durante e dopo le ferie. E senza cacciar fuori un cazzo di salatino.
Cosa mettere nella valigia. Che schifo di Wi-Fi all’aeroporto. La partenza, l’arrivo, il viaggio, i problemi, i posti belli e quelli brutti. Magari incontriamoci, dai. Signora mia, meglio vivere all’estero. Incontrare il figlio di mammà talmente bburino. Le foto caricate in tempo reale. Gli acquisti fatti. Niente è dimenticato.
Che vita grama quella del blogger. Deve essere più triste dello sguardo di un Basset Hound bastonato. Cercare una connessione a scrocco, aggiornare la propria posizione su Dopplr / Fire Eagle / Brightkite, spedire SMS a manciate su Twitter, dilapidarsi in connessioni per caricare una fottuta foto con l’aifon sperando solamente che la batteria regga ancora un po’. Solo per bullarsi di essere stati a Lignano Sabbiadoro.
E nessuno che ti si è cagato manco per errore, ovviamente. Che belle vacanze di merda devono essere se la preoccupazione principale è quella di aggiornare un profilo sul web, eh.