Vogliamo dircelo? La sinistra che abbiamo in Italia è quanto di più conservatore e reazionario si possa immaginare. Prendi il tema della scuola e dei libri scolastici, per esempio. Un vero scandalo che consente a pochi editori dominanti di mettere a piacimento ogni anno le mani in tasca a genitori impotenti.
Il mai troppo vituperato governo Berlusconi inserisce in finanziaria una norma che – almeno in prospettiva – apre e stimola al passaggio al digitale nella creazione e fruizione di strumenti didattici. E la sinistra che ti fa? Prima bombarda di emendamenti, tutti in senso conservatore, il testo. Poi, sentendo di non potercela fare, prova a sparare grosso. Ed ecco il parere di Maria Pia Garavaglia, del PD, ministro-ombra della pubblica istruzione:
Uno dei punti più controversi è la norma che consente di scaricare i testi da internet ‘per contenere il costo’ dei libri scolastici. A parte che lo strumento on line, in quanto non filtrato, deve essere usato con precauzione dai più giovani, si crea una palese discriminazione, in quanto non tutte le famiglie posseggono un PC. Il costo per i genitori di dotarsi di un computer, di un abbonamento web, di una stampante e dei toner è senz’altro più elevato di quello dell’acquisto di un libro, uno strumento che gli studenti devono imparare ad usare e ad apprezzare, per la sua unicità.Una delle cose che, fin da giovane, mi hanno sempre fatto andare in bestia è la mistificazione cui molti ricorrono, vestendo di panni di sinistra e pseudo-solidali o pedagogici, dei volgari, volgarissimi, interessi di bottega. Questo è uno di quei casi.
ADDENDUM: Si noti come la stessa AIE (mandataria di questa opposizione, a difesa degli interessi costituiti) stia divulgando una ricerca da cui risulta che il 90,1% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni usa il pc a casa.
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