L’ombra della censura sulle Olimpiadi di Pechino. Smentendo la promessa di lasciare piena libertà ai media durante i Giochi, la Cina ha annunciato – per bocca del responsabile del comitato organizzativo – che internet sarà sottoposto a censura. «Durante le Olimpiadi, forniremo un accesso a internet “sufficiente” per il lavoro dei giornalisti», ha dichiarato Sun Weide, portavoce del comitato organizzativo. Questo significa, per esempio, che i giornalisti non potranno accedere alle pagine dei siti che contengono informazioni sul movimento spirituale Falun Gong, fuorilegge in Cina.
Il portavoce ha aggiunto che anche altri siti saranno inaccessibili, senza precisare quali. Ma tra quelli vietati dovrebbero esserci il sito di Amnesty International, Bbc, Deutsche Welle (una radio tedesca), dei giornali Apple Daily (Hong-Kong) e Liberty Times (Taiwan). La nostra promessa era di permettere ai giornalisti di usare internet per il loro lavoro durante le Olimpiadi – ha aggiunto Sun – e noi abbiamo assicurato questa possibilità a sufficienza». La Cina, invece, viste le pressioni del Comitato olimpico internazionale (Cio), aveva promesso l’accesso completo alla rete durante i Giochi, che si terranno dall’8 al 24 agosto.