Qual è il ruolo pubblico nello sviluppo delle reti di telecomunicazione? Molte iniziative oggi reclamate a gran voce e promosse da enti locali violano in parte o del tutto gli assunti di un intervento rispettoso del mercato. Allo Stato spetta il compito di definire le regole, sostenere la domanda dei soggetti deboli o delle pubbliche amministrazioni ed eventualmente co-investire nelle società che possono favorire la crescita del settore. Con una separazione strutturale tra gestori di rete, fornitori di servizi di accesso Ip e fornitori di servizi applicativi.
L’accesso a servizi avanzati su Internet, sia da fisso che in mobilità, e lo sviluppo di infrastrutture telematiche avanzate, sono una priorità strategica di ogni moderna società: non c’è sviluppo sociale, economico e culturale in assenza di un sistema di telecomunicazioni digitali efficiente e pervasivo che garantisca un servizio universale a cittadini e imprese. D’altro canto, il volume degli investimenti richiesto per sviluppare queste infrastrutture è molto significativo. Secondo numerose analisi, non appare sostenibile dagli operatori telefonici nel quadro economico e normativo attuale: la domanda esistente di servizi di telecomunicazione, specie nelle aree didigital divide, e la loro remunerazione non consentirebbero un adeguato ritorno degli investimenti necessari allo sviluppo della banda larga e delle reti di nuova generazione (Ngn). Ma la mancanza di banda larga è uno dei fattori che frenano lo sviluppo stesso della domanda. Siamo quindi di fronte a una sorta di stallo e sono sempre più numerose le voci che richiedono un intervento pubblico che sblocchi la situazione.