Secondo Maurizio Costa, ad e vicepresidente del gruppo Mondadori «la crisi non è generalizzata: ci sono fasce di pubblico e prodotti che tengono molto bene»; si tratta di «un passaggio di fase» che implica una «selezione ed evoluzione della specie».
Internet «sarà sempre più complementare ma non sostituirà libri e giornali: tutti gli editori ritengono che al massimo potrà arrivare a coprire un quarto dei ricavi».
La strategia per il futuro è sintetizzata in quattro m: multimedialità, multipiattaforma, multicanale e multicountry.
Quando Apple uscirà con il suo bookreader sarà la fine della carta. Quando la gente avrà a disposizione un “coso” con un contrasto perfetto anche con la luce diretta del sole, con buona autonomia e capace di scaricarsi dentro tutto il “leggibile” dai quotidiani (o quel che rimane) ai libri (o quel che ne rimane), volgio vedere chi litiga ancora con i giganteschi quotidiani non rilegati o i pensatissimi libri…
Si è scordato la quinta m: multimulti.
E le 3 i.