Via Luca De Biase
Vittorio Pasteris. Vittorio Zambardino. Paolo Valdemarin. E molte citazioni sul dialogo molto interessante dei due Vittori. E’ vero che la crisi del giornalismo è enorme. Ed è vero che internet offre l’opportunità di ridefinirne i termini, aprendo strade nuove. Delle quali il mondo conservatore dei vecchi media ha sostanzialmente paura.
Vorrei aggiungere anche che molti, singoli, illuminati esponenti del mondo dei media tradizionali hanno ormai capito. E subiscono in mancanza di una chiara idea di come venirne fuori. Saranno le iniziative degli outsider a cambiare il corso della vicenda? O saranno gli illuminati che scopriranno come fare? Per ora vedo un vincolo per tutti. Un vincolo che banalmente parte dal bilancio: gli editori vogliono da internet alti rendimenti e bassi costi perché da internet ottengono, sostanzialmente e con poche eccezioni, piccoli fatturati.
Questa scarsità di risorse, unita alla difficoltà di definire nuovi e più adatti modelli di business, favorisce una concentrazione sulla pubblicità (che di per se non incentiva la qualità giornalistica) e sulla spasmodica attenzione ai costi (che di per se non incentiva la qualità giornalistica). Tutto quello che di buono comunque viene fuori, dunque, deriva dalla buona volontà e dalle buone idee dei giornalisti e dei manager coinvolti. Il sistema non è ancora progettato per sostenere la qualità. Secondo me ci si arriverà. Ma ci vuole coraggio. (Intanto, il contesto italiano non aiuta molto. Anche se ha palesemente molto bisogno di giornalismo di qualità).
Il giornalismo online ha grandi potenzialità, solo che in Italia non si riesce ancora a capirlo. In altri paesi i quotidiani online hanno grande potere e qualcuno, per caso, si ricorda che il New York Times presto chiuderà la versione sulla carta stampata?
Hai ragione tu quando dici che serve coraggio e soprattutto servono vincolo per salvaguardare i giornalisti online perché lo sfruttamento selvaggio è sempre lì dientro l’angolo.
Le potenzialità del giornalismo online sono enormi solo che in Italia siamo davvero indietro in questo settore. Nel resto del mondo i quotidiani online hanno grande potere (il New York Times chiuderà presto la versione su carta stampata). Nel nostro paese c’è pure da evitare, con regole precise, lo sfruttamento dei giornalisti online…