Dal XIII Rapporto sull’economia globale e l’Italia
Il lascito più evidente e significativo della crisi è una era e propria “ridistribuzione” delvpotere economico mondiale, a vantaggio, soprattutto, ma non solo, della Cina e di altri grandi paesi emergenti e a danno, soprattutto, ma non solo, degli Usa. Il titolo del volume, La resa dei conti, sintetizza fondamentalmente la conclusione a cui giungono queste indagini: la crisi si caratterizza come crisi del sistema economico globale, non come crisi dentro il sistema, e minaccia la crescita futura e la stabilità economica mondiale. Se ne può uscire soltanto con una ridefinizione delle regole, dell’importanza e dei poteri delle varie componenti dell’economia globale: una “resa dei conti”, quindi, inevitabile, se si vuol dare un assetto stabile all’economia stessa e alla finanza, rese più incerte anche dall’aumento del prezzo del petrolio e dei cereali, nonché da un quadro politico-strategico in pieno movimento, in attesa delle elezioni americane.
La realtà della crisi economica italiana mette in luce tutta la sua difficoltà a mantenere il livello internazionale al quale era abituata; il settore economico italiano si caratterizza per la sua specializzazione in settori economici “sbagliati”, ossia a minor produttività del lavoro, ma anche per la debolezza delle sue infrastrutture fisiche e immateriali.