Un problema dirompente per la rete italiana e che si è abbattuto nei giorni scorsi su Antonino Monteleone.
Il suo indirizzo web, il suo blog, quella URL che si identifica con il suo nome, non è più sua: al suo posto fa mostra di sé un avviso ormai ben noto ai naviganti nostrani, che annuncia l’avvenuto sequestro del sito, in questo caso da parte della Polizia Postale delle Comunicazioni di Reggio Calabria.
Antonino ha scritto a molti in rete per cercare solidarietà. Tra questi ha risposto al suo appello Piero Ricca, blogger che la censura a seguito di denuncia per diffamazione la conosce bene come ben sanno i lettori di Punto Informatico. Sulle sue pagine, Ricca attacca il ricorso al sequestro preventivo, un istituto pensato in origine dal Legislatore per impedire che una notizia diffamante potesse continuare a circolare in attesa di un giudizio sulla stessa.
5 commenti su “Sequestro preventivo”
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Sono il pittore antimafia Gaetano Porcasi massima solidarieta’ al giovane giornalista di Reggio Calabria VERGOGNA,VERGOGNA,PROVO ,INDIGNAZIONE ,PER LA CHIUSURA DEL BLOG,DEL GIOVANE GIORNALISTA ,ANTONiNO MONTELEONE, MI VERGOGNO DI ESSERE CITTADINO ITALIANO,PER I FATTI CHE ACCADONO.COME LO STATO INTERVIENE…..viva la democrazia…..la liberta’……..