Il mai abbastanza rimpianto Barbiere della Sera ha riaperto i sui battenti dopo una pausa di riflessione di più di un anno.
Eravamo un po’ stufi, in più, come accennò Figaro, abbiamo subìto, e stiamo subendo, anche qualche querela: niente di grave, fa parte del gioco se vuoi raccontare qualche cosa di utile, ma brucia e scoccia, anche perché vengono da persone del nostro stesso ambiente. Cane mangia cane.
Ma, ripeto, niente di grave, contiamo di risolvere il tutto in amicizia o quasi, ci prendiamo le nostre responsabilità, come va di moda dire in questi giorni.
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Il primo è quello dell’anonimato: il garantismo a tutti i costi non solo ha dimostrato di non essere un elemento di buona riuscita, ma ci si è ritorto contro, anche perché più che uno scudo di protezione è stato una spada per menar fendenti a destra e sinistra, senza un serio confronto. Non vogliamo quindi più essere una palestra di sterili polemiche alimentate dall’anonimato. Cosa “passare” e cosa no, quindi, sapendo che ognuno sarà più responsabile, sia di ciò che scrive ma anche di quello che controlla?
Io mi regolerò come è stato fatto del resto finora: se il pezzo è veritiero e documentato, o se comunque è possibile con semplicità verificarne la correttezza, lo si passa, altrimenti no. Una regola facile facile. Con in più, questa volta, una firma autentica . Le polemiche ci piacCiono, ci mancherebbe, ma quelle troppo sopra le righe rimarranno fuori: chi si vuole scannare a tutti i costi utilizzi uno dei milioni di blog, il Barbiere non vuole (più?) essere una palestra d’ardimento per polemici repressi.
Un altro punto fondamentale, forse scontato: vorremmo ricominciare a raccontare delle storie, le quali, quelle sì, possono portare ad una discussione, ma solo se alla base c’è qualche cosa da raccontare. Ma per questo abbiamo bisogno di voi, veramente. Là fuori, intorno a voi, ci sono decine di storie di redazioni, di giornalismo, di lavoro e di vita vissuta in un ambiente straordinario che meritano di essere raccolte.