Operazione Crisalide: maxi frode fiscale nel settore delle TLC

Via Arezzoweb

Al termine di una indagine durata oltre un anno, il Nucleo Polizia Tributaria di Arezzo ha eseguito su tutto il territorio nazionale oltre 30 perquisizioni locali e domiciliari nei confronti di amministratori e responsabili di un gruppo di imprese operanti nel settore delle telecomunicazioni.
Le operazioni di controllo fiscale, svolte con il coordinamento della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate di Firenze, si sono successivamente sviluppate attraverso indagini tipicamente di polizia giudiziaria, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica.
L’attività ispettiva ha permesso di individuare un complesso ed articolato sistema fraudolento attuato attraverso:
– la contabilizzazione di costi derivanti dall’utilizzazione di fatture false;
– l’indebita deduzione di costi derivanti da operazioni intercorse con imprese domiciliate in Paesi a fiscalità privilegiata;
– l’applicazione di aliquote IVA inferiori a quelle previste nelle transazioni commerciali relative a traffico telefonico prepagato.

È stata inoltre ipotizzata la stabile organizzazione in relazione ad alcune società di diritto estero, atteso che le operazioni commerciali intercorse tra le medesime ed il gruppo di aziende verificate erano state attuate sulla base di fatti gestionali riconducibili a persone fisiche residenti sul territorio nazionale.

Infatti e’ emerso che il gestore telefonico si è avvalso di alcune società, solo formalmente residenti all’estero, per beneficiare dell’esenzione Iva in virtù del disposto di cui all’art. 74, comma 4, lettera d) del DPR n. 633/1972, sottraendo all’imposizione volumi di traffico telefonico prepagato per oltre 41 milioni di euro ed acquisendo una maggiore competitività sul mercato.

Tale sistema fraudolento, a seguito dei correttivi apportati all’art. 74, comma 4, lettera d), con la legge finanziaria per l’anno 2008 (legge n. 244 del 24 dicembre 2007), è destinato a scomparire, poiché – dal mese di giugno p.v. – il soggetto cedente il traffico telefonico dovrà rilasciare al cessionario un documento in cui siano indicate, tra l’altro, la denominazione e la partita IVA del soggetto passivo che ha assolto l’imposta in regime monofase.

Con l’attuale regime normativo è possibile perpetrare frodi all’Iva nel settore delle telecomunicazioni mediante il ricorso a società estere inesistenti, costituite con patrimoni esigui: si pensi che in alcuni Paesi si può fondare una società versando un capitale sociale minimo, senza l’obbligo di impiantare la documentazione contabile, sortendo l’effetto di rendere quasi impossibile la ricostruzione dei passaggi successivi della filiera.

Le investigazioni hanno altresì riguardato le operazioni commerciali sottostanti le numerazioni a valore aggiunto, che si prestano sovente alla realizzazione di truffe nei confronti degli utenti finali, i quali si vedono addebitare in bolletta telefonate a tariffazione speciale mai effettuate.

In particolare, gli accertamenti di polizia giudiziaria hanno consentito di rilevare che l’operatore telefonico attraverso i conosciuti “899”, “166” e “178” , con cui si accede a servizi cd. “premium” (astrologia, gioco del lotto, oroscopo, hot line ed altri), ha concesso in uso le utenze ad altre società, i cui terminali (call center) sono ubicati in territorio estero e gestiti da persone che fanno capo alla stessa società sottoposta ad ispezione, con lo scopo di delocalizzare i redditi per effetto del riconoscimento di provvigioni inesistenti.

Le operazioni di polizia giudiziaria e tributaria, finalizzate alla ricostruzione dei flussi finanziari, hanno consentito di sequestrare preventivamente diversi conti correnti a tutela degli interessi erariali, in considerazione della consistente evasione e del conseguente indebito arricchimento.

Un centinaio i finanzieri impiegati nel blitz, che ha interessato le città di Arezzo, Roma, Milano e Perugia, per acquisire ulteriori elementi utili al prosieguo delle indagini.

Eutelia a questo proposito ha dichiarato a Teleborsa

in relazione agli accertamenti in corso da parte degli organi di controllo e alle notizie apparse sui mezzi di informazione, connessi ad una presunta frode fiscale nel settore delle telecomunicazioni relativa ad operazioni con soggetti esteri, precisa che i fatti contestati risultano inerenti ad operazioni effettuate nel pieno rispetto della vigente normativa fiscale e tributaria.
Il Presidente, nel dichiararsi assolutamente meravigliato per la vicenda, precisa che la Società si riserva, nelle sedi opportune, di porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di tutelare gli interessi e l’immagine aziendali.

UPDATE:

  • Il Corriere dell’Umbria aggiorna sull’inchiesta,
  • La Nazione sull’operazione crisalide
  • La Società Eutelia, ad integrazione del comunicato già precedentemente emesso e su specifica richiesta ricevuta dalla Consob, informa di aver ricevuto nel corso della giornata del 21 maggio u.s. un’attività ispettiva, da parte del Nucleo di Polizia Tributaria di Arezzo, finalizzata a verificare la sussistenza di presunte irregolarità relative a pratiche commerciali vigenti con fornitori di diritto estero.
    In base al contenuto della notifica ricevuta, le operazioni di controllo fiscale risultano focalizzate sulla contabilizzazione di alcuni costi derivanti da fornitura di servizi telefonici a valore aggiunto e traffico prepagato a imprese domiciliate in paesi a fiscalità privilegiata. La Procura della Repubblica ha provveduto a vincolare la somma di euro 1.159.872 su conti correnti nella disponibilità della Società, a copertura del danno erariale stimato dalla Procura stessa.
    Eutelia, a seguito della verifica svolta su tutti gli aspetti contabili, contrattuali e operativi, relativi alle transazioni contestate, ribadisce la correttezza, fiscale e tributaria, del proprio operato e in tal senso procederà nelle opportune sedi.
    Alla luce del calo subito dal titolo in questi giorni, Eutelia sottolinea la sproporzione esistente fra la distruzione di valore subita (circa 20 milioni di euro di capitalizzazione persi in due giorni) e i valori economici relativi all’accertamento in corso, non in grado, nemmeno potenzialmente, di intaccare i fondamentali e la solidità del business della Società.
    Eutelia attende con fiducia l’esito delle indagini in corso, auspicandone una rapida conclusione.
  • Gli amministratori di Eutelia hanno dato mandato a legali e fiscalisti di fiducia per tutelare la societa’ nelle opportune sedi nell’iter di verifica delle contestazioni ricevute. Inoltre, l’organo di Controllo Interno della societa’ ed il Collegio Sindacale hanno definito un piano di attivita’ congiunte con l’obiettivo di svolgere, entro la prossima settimana, un’analisi puntuale delle operazioni contestate, per verificare nel dettaglio i rilievi sollevati da parte del Nucleo di Polizia Tributaria di Arezzo.
    Il Controllo Interno e il Collegio Sindacale, si legge in una nota diffusa su richiesta di Consob, riferiranno le risultanze di tali attivita’ in occasione del Cda convocato per il 31 maggio prossimo, al fine di valutare con i consiglieri ogni ulteriore azione da intraprendere a tutela della societa’, che informera’ tempestivamente i mercati sulle risultanze emerse.

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