A differenza di quanto accade in Italia, stretta da anni in una morsa di immobilismo degna del più complesso ed inestricabile dead-lock informatico, nel mondo stanno sorgendo nuove Silicon Valley sulla scorta del mirabile esempio californiano che conosciamo da decenni.
E non parliamo di realtà consolidate come i centri di Ricerca di Chiba, vicino a Tokyo o la ormai conosciuta area dei Semiconduttori nei pressi del distretto di CyberJaya in Malesia, nata alla fine degli anni ’90.
Dall’inizio del 2000 in India e negli Emirati Arabi stanno nascendo vere e proprie città dell’ICT in grado di concorrere degnamente con i più grandi centri mondiali specializzati in tale settore.
E così, mentre ad Ivrea i lavoratori dell’informatica continuano ad essere posti in cassa integrazione, in India, Bangalore sta avendo l’esatto sviluppo opposto: il numero di ingegneri informatici occupati nel settore continua a crescere in modo esponenziale.