Oggi si apre al Lingotto la Fiera del libro di Torino.
Questa edizione è dedicata alla bellezza.
Ma questa edizione è anche una edizione nata e vissuta sulle polemiche.
Polemiche che da un lato hanno dato ulteriore visibilità internazionale all’evento. Polemiche che rischiano di degenerare sabato in una guerriglia urbana. A questo si aggiunge che i cantieri in corso d’opera in Via Nizza trasformano l’area del Lingotto in un insidioso imbuto in cui potrebbe generarsi un pericoloso corto circuito fra visitatori, traffico, vip, studenti, professori poliziotti, facinorosi …
Ora sono anni che il bloggante si chiede per quale recondita e arcana ragione centinaia di migiliaia di persone amino infognarsi in un caos cubico come la Fiera del Libro.
Vogliono vedere gli ultimi libri ? Esistono meravigliose librerie in cui spesso un esperto libraio può consigliarvi piuttosto che un incompetente preso al volo per quattro soldi per fare lo standista. Oppure possono scegliere qualcuno delle decine di siti online oppure che so io Anobii.
Vogliono sentire gli imperdibili eventi culturali ? Questa è una ipotesi più sensata. Ma ritengono che non esista un luogo reale o virtuale in cui sia possibile ascoltare tizio o vedere caio
. A parte che il programma è oramai ipertrofico a tal punto che è quasi disumano riuscire a analizzarlo seriamente: Poi provate ad ascoltare tizio e caio mentre il vicino di sedia parla al telefonino e il runore di fondo della Fiera supera la voce dell’oratore. E’ come quando siete al Salone del Gusto e vi invitano a degustare quale leccornia in piedi come i polli d’allevamento, con piatto e forchette di plastica usati acrobaticamente come al circo mentre l’onda dei presenti vi mette in precario equilibrio.
La Fiera del Libro è un evento di grandissima importanza, ma non vorremmo che la ricerca dei grandi numeri ne faccia perdere le radici più importanti. Comunque speriamo che vengano davvero in decine di migliaia a Torino. Nel dubbio di annoiarsi o di finire in ingorghi o disordini possono farsi un giro per la Torino della promavera 2008. Quella, a parte qualche zona ancora in corso d’opera, è davvero molto in tema con il claim della Fiera: bellissima.
3 commenti su “Un po’ meno Fiera, un po’ più Libro e Cultura”
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