Il giorno in cui è cambiato quasi tutto

Che il Pdl vincesse le elezioni, bene o male ce lo aspettavamo tutti.
Gli exit poll del pomeriggio avevano fatto pensare a una sconfitta di misura, ma i sondaggi degli ultimi giorni parlavano chiaro. Infatti poi man mano che si sono snodati i voti e i risultati dai seggi la vittoria di Berlusconi si è dimostrata chiara.
La Lega Nord ha fatto un buon successo , andando probabilmente a portare via voti degli scontenti a estrema destra e sinistra.
L’estrema destra è sparita, l’estrema sinistra anche è fuori dal parlamento.
La sinistra deve ragionare a lungo sulle stupidaggini fatte nel passato recente e prossimo sotto forma di scarsa sensibilità alle istanze concrete della gente e volontà di protagonismo che ha portato a una babele di partitini. Ora la sinistra dovrà ripartire da idee concrete e senza il finanziamento pubblico dei partiti.
Bertinotti saluta e se ne va: forse gli conviene davvero cambiare mestiere, fare l’intellettuale e non il capo partito.
Veltroni non ha fatto il miracolo, ha fatto una scelta forte, ora quasi per certo dovrà difendersi da possibili attacchi dei suoi e di quelli che stanno alla sua sinistra. Ma se continua con coerenza e coraggio puà farcela ad essere davvero lui l’innovatore.
Ci sono cose buone: quasi senza accorgersene l’Italia è diventata un paese governabile, sono morti sulla trincea decine di partitini inutili e nocivi. Si stanno creando due blocchi di centro destra e centro sinistra
Il centro è Casini e poco altro, sono sparite le estreme. Non siamo una democrazia matura, ma si può tentare di farlo bloccando anche la megalomania del futuro presidente del Consiglio.
Siamo curiosi di vedere le reazioni delle borse e dei commentatori stranieri domattina
PS: finale locale: secondo Chiamparino Torino è il villaggio di Asterix

2 commenti su “Il giorno in cui è cambiato quasi tutto”

  1. analisi condivisibile, unica postilla:
    la Sinistra e l’Arcobaleno ha superato l’1% dei voti, quindi si cuccherà il rimborso elettorale anche se non sarà presente in parlamento

    anecòico/emanuele

  2. Non credo Casini rappresenti il centro; semmai non essendoci un vero rappresentante di centro, chi politicamente si sente di Centro ha deviato il proprio voto pur di non vedere Cuffaro a Roma. Bertinotti può far finta di fare l’intellettuale e darsi alla professione di nonno e/o pensionato, è il blob sindacale, chi rappresenta il popolo dei colletti blu con completi di velluto: l’incoerenza fatta persona che ha avuto infine una risposta coerente dai suoi rappresentati. Che chi gli succeda sia degno.

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