Via Federico Fasce
Alfonso Fuggetta sostiene che il WiFi pubblico è un investimento totalmente sbagliato, perché già oggi, con un cellulare e un modem HDSPA è possibile il collegamento in mobilità senza alcun problema. Quest’idea circola nell’aria da un po’; se ne è accorto anche Massimo, che ha criticato una presa di posizione piuttosto bizzarra del ministro Gentiloni riguardo al Digital Divide.
Personalmente non sono convinto che il WiFi pubblico sia una panacea (anche se magari modificare il decreto urbani e mettere un po’ di WiFi nelle biblioteche e in alcuni luoghi pubblici male non farebbe), ma mi sembra altrettanto opinabile tirar fuori il cellulare come soluzione a tutti i problemi.
Cioè, non mi si può paragonare un WiFi pubblico a una soluzione che
- non è performante come potrebbe essere una connessione fissa
- è estremamente costosa
- è soggetta a limitazioni nel traffico mensile
- non porta avanti un concetto di neutralità, preferendo orridi walled garden.
Io parlerei di collegamenti in mobilità solo una volta sciolti questi nodi. Altrimenti l’internet pubblica rischia di diventare l’internet per pochi.
Tra le quattro ragioni direi che il costo eccessivo è sicuramente quella che fa davvero la differenza