Una domenica mattina dopo anni e anni il bloggante si ripresenta a un’assemblea regionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Ci saranno i bilanci di un anno, i lamenti delle difficoltà dei media tradizionali, i troppi giornalisti, gli editori cattivi, il contratto che non si firma.
Siamo curiosi di capire se qualcuno parlerà delle infinite praterie di lavoro per professionisti veri dell’informazione sui nuovi media elettronici. Se qualcuno parlerà delle difficoltà di avere dei contratti seri e regolari da parte di coloro che lavorano nell’on-line, delle attuali discriminazioni contro chi lavora solo in rete. Delle opportunità imprenditoriali nella rete per quelli che davvero la conoscono.
Assisteremo, vedremo e capiremo. Intanto fra poco di qui si inizierà a parlare dei problemi veri dei giornalisti on-line e dell’informazione digitale. Stay tuned
e delle difficoltà di avere contratti di collaborazione, come previsto dall’ordine? Su carta, intendo.
O delle paghe minime, stabilite ma rispettate solo dai grandi, su carta, e quasi mai dai medi su carta e dai giornali online.
E del fatto che ci sono grandi testate che si poggiano solo sulle coillaborazioni, anche di anni, non danno contratti di nessun tipo?
Insomma, tantissimi problemi..
Infatti un sacco di problemi. Ho visto molte parole intereassanti ma parole e devo dire uan forte autocritica: qualche esempio
La credibilità dei giornalisti sta scendendo ai minimi
Le nuove generazioni sono assenti dall’ordine
noi stessi non ci chiediamo piu: la riforma dell’ordine e’ indispensabile
Etica e rispetto del lettore se no andiamo a ramengo
Il problema dell’accesso alla professione è vitale
Sugli aspetti deontologici siamo deboli
Mi sono permesso un piccolo intervento sul tema dell’assenza dei giovani che sia dal punto di vista pragmatico, che operativo che etico non si sentono per quasi nulla affini all’attuale concezione dell’ordine dei giornalisti che e’ percepito come un ente per vecchi e spesso consociativisti
I problemi del giornalismo sono infiniti. Contratti fasulli, editori per caso, siamo nel terzo mondo dell’informazione informatica. Forse, però, sono proprio i blog il futuro. Un giornalismo professionale, ma disponibile per tutti, dove il dialogo con i lettori è costante e diretto, dove le notizie arrivano in tempo reale, ma possono venir “decise” da chi le legge. Vedremo cosa ci offrirà il futuro, certo che il presente del giornalismo è nero!
Vai Vittorio, metti un pò d’Ordine, sei tutti noi! eheh